Cattedrale di Pesaro

Committente: Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio delle Marche (AN)

Anno di riferimento: 2000

Opera: Lavori di ripristino e finitura del piano di calpestio e restauro della Cattedrale di Pesaro (PU)

 

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Descrizione dell'opera

Realizzazione di solaio in acciaio sopraelevato per il riposizionamento della pavimentazione del Duomo di Pesaro in sostituzione della struttura provvisoria in legno , posta in opera successivamente agli scavi che avevano portato alla luce due mosaici del V e VI secolo, posti ad una distanza di 0,80 mt. l’uno dall’altro.

La prima fase dei lavori ha riguardato la protezione del lisotroto superiore con apposizione a contatto con lo stesso  di un telo di tessuto non tessuto, e successivi strati  con telo in pvc e tavolato in legno.

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Si è proceduto, quindi, alla regolarizzazione  del piano di appoggio dei 14 pilastrini da porre in opera per il sostegno  del sovrastante solaio soprelevato a quota  1,43 ; a tale scopo e per avere  una unica quota di partenza sono state realizzate una serie di file di mattoni a costituire la base di appoggio dei pilastrini a quota zero. Sulla superficie dei mattoni, per ciascun appoggio,  è stato posizionato un foglio di neoprene dello spessore di mm. 5 ed una piastra di acciaio dello spessore di mm. 15 per ottenere una migliore ripartizione dei carichi. Le piastre hanno dimensioni differenti in considerazione del punto di ubicazione. Inoltre al fine di consentire il migliore posizionamento delle travi e delle piastre di base sono stati effettuati piccoli interventi di demolizione e ricostruzioni murarie delle colonne della chiesa (tra quota 0,00 e +1,43) ed esecuzione di consolidamento delle stesse con utilizzo di malte speciali.

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Sono stati quindi posizionati sul piano in muratura sopra citato i tralicci di base (16 pilastrini) posti tra le colonne in muratura esistenti, a destra e sinistra della navata centrale,  realizzati con profilati tubolari 114,3 x 10 e collegati mediante unioni bullonate e saldate ad un traliccio di travi del tipo HEB 140. Il solaio delle dimensioni in asse di m 29,90 x 18,34, poggiante sui cavalletti  si costituisce di un’orditura incrociata di travi principali e secondarie in elementi di acciaio profilati a caldo e zincati che risultano collegati fra di loro tramite unioni bullonate realizzate con piastre dello spessore di mm. 15/20 e bulloni di classe 10,9 con dado 10G.

La struttura principale è costituita  da travi HEB 240 poste ad interasse fisso di mt. 1,30 in senso trasversale e variabile da mt. 1,69 a 3,52 in senso longitudinale, a formare un grigliato portante di sostegno della struttura secondaria.

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La struttura secondaria dell'impalcato è costituita da un  incrocio di travi U60x30 accoppiate tra loro a mezzo di bullonatura  e disposte sia in senso longitudinale che traversale tale da formare un reticolo avente riquadri di dimensioni cm. 65x65. In ciascun riquadro è stata posizionata una croce anticaduta con piatti cm. 50x5 idonea a favorire la successiva  posa della pavimentazione.

Sul solaio sono state lasciate delle specchiature, di varie dimensioni, realizzate in vetro calpestabile 36/38 in  modo da lasciare fruibile alla vista della collettività  porzioni del lisotroto superiore.

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In corrispondenza delle specchiature sono stati posti in opera ulteriori pilastrini di sostegno del solaio che è da intendersi autoportante rispetto alla struttura muraria del Duomo. Nel solaio sono state previste delle aperture realizzate con travi bullonate che consentono una notevole rapidità nelle operazioni di montaggio e smontaggio e permettono di accedere al livello dei mosaici onde effettuare eventuali ispezioni. Prima di procedere alla posa della pavimentazione, è stato ritenuto opportuno effettuare una prova di carico su una porzione del solaio sottoponendolo ad un carico di 500 kg/mq.

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Tale prova ha evidenziato che le deformazioni si sono accresciute all’incirca proporzionalmente ai carichi, che non si sono prodotte nel corso della prova lesioni deformazioni e dissesti che compromettono la sicurezza o la conservazione dell’opera e che la deformazione elastica non risulta maggiore di quella calcolata, pertanto, si è proceduto con la posa della pavimentazione.

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